L'epoca delle parole alterate

Comodità.
Abbiamo un po' le idee confuse tra serenità e comodità.
Comodità in realtà significa conforto, essere confortato. E non ha nulla di confortante avere tutto in una mano. Perché il conforto é fatto di persone, di umanità e le applicazioni di fatto allontanano.
Inseguendo un certo tipo di comodità, tutto ciò che abbiamo dentro di noi lo stiamo esteriorizzando: io guardo te e ce l'ho ben impressa la tua immagine. Adesso devo avere la foto per poi riguardarla sul telefono. L'ho presa, l'ho esteriorizzata, cosí la posso riguardare e non ho la scomodità di allenare i miei neuroni, andare a ripescare quel ricordo. Come anche le emozioni che devono passare attraverso dei film: tu sei seduto comodo, certe emozioni belle che passano attraverso dei film una volta ce le avevi con le persone, non avevi bisogno del film. Adesso hai bisogno di quella comodità:
divano, ti arriva, poi spegni e tutto come prima. Non devi avere nessuna scomodità di avere un rapporto dove dover dare. Accendi e hai

Social.
Un'altra parola opposta che di social non ha assolutamente nulla. Diciamo la verità: essere sociale non è essere una persona che è statica in casa, da sola, isolata. Neanche lontanamente può sembrare a qualcosa che abbia a che fare con un sentimento, una relazione. Nemmeno lontanamente ha a che fare con una convivenza tra le persone, l'opposto:Isolamento! L'esatto opposto.

Forza.
Un altro concetto alterato è la forza. La forza che adesso viene mostrata da persone famose, da persone potenti ma anche persone comuni. La "forza" dove c'è ad esempio l'attacco, il vincere, il conquistare il possedere, l'avere sempre di più, in realtà non è forza. Ma l'esatto opposto: debolezza. Perché la realtà è che la forza è quella condizione in cui tu devi avere pochissimo per star bene, quella è la forza: la forza che ti sostiene anche con poco, con quasi niente. Perché è dentro di noi, non è fuori. L'atteggiamento sbagliato è sempre quello di cercare fuori per avere forza. Ma tu, se tu hai la forza di interiorizzare e capire e comprendere il tuo essere, è quella la vera forza smisurata.
Già solo il semplice del nostro respiro: noi non abbiamo ancora l'idea della forza che c'è dentro il nostro respiro. Possiamo indirizzare la nostra energia dove vogliamo.
Questi potenti invece conquistano, attaccano, cercano di conquistare per essere sicuri, per sconfiggere la paura che hanno dentro, che non hanno risolto dalla loro eredità.
"Il più grande conquistò nazione dopo nazione, quando arrivò di fronte al mare si sentí un coglione perché più in là non si poteva conquistare più nulla".
La conquista di qualcosa in più, di numeri, di materia,di territori, la forza in questa epoca è rappresentata da una profonda debolezza dell'anima:
se io ho bisogno di prevaricare su di te, se io ho bisogno di avere cose più di te per essere forte, vuol dire che ho paura di quello che penso di essere, vuol dire che penso di essere una nullità.

Salute.
Dover conquistare l'esterno continuamente, quindi dover muovere capitali e materia esasperata, chilometri, chilometri, inquinamento, produzione, lavoro tutto il giorno ci ammala.
Oramai uno quando sente la parola salute significa che devi andarti a prendere una medicina perché tu non puoi da solo essere in salute. Quando in realtà la miglior macchina è il corpo umano, e quella macchina lì funziona se tu hai un buon collegamento di mente corpo, devi conoscerti, devi lavorare sulla tua mente.
È importante comprendere che al giorno d'oggi la salute è diventata una parola che si alterata: è diventata una mania e una malattia. Perché ormai è rappresentata solo dalla non morte, dall'immortalità, dallo star bene fisicamente, da vivere più anni possibile. Ma la salute non è questa.
Tanta gente non comprende più che si nasce e si muore. Non vuole più avere quel concetto della morte.
La salute è semplicemente buon senso, serenità e di conseguenza convivenza tra le persone. Queste tre cose permetterebbero già di voler meno, produrre di meno, lavorare di meno e di conseguenza toglierci da questa droga. Perché chiamiamola come com'è giusto chiamarla: è una droga la materia. L' acquisto è la droga più consumata al giorno d'oggi.
Già comprendendo questo ci si toglierebbe dal mondo un sacco di malattie, perché la malattia arriva intanto dalla nostra debolezza psichica, psicosomatica, da questa droga compulsiva dell'avere. Quindi già comprendere questo ci porterebbe avanti nella vera salute.

Progresso.
L'acquisto e la ricchezza materiale è ciò che accontenta e distrae, allontanando dalla propria natura. Quando tu sei coinvolto (faccio un esempio di arte) da una canzone o da una musica, in quel momento lì siamo assorti dall'arte, siamo coinvolti gratuitamente. Non stiamo acquistando, non stiamo producendo, stiamo assorbendo e percependo quello che ci arriva dall'esterno perchè stiamo facendo un lavoro interiore in quel momento: stiamo assimilando del benessere dal niente. Ed è qui che inizio a parlare anche della parola progresso perché anche questa è una parola che ormai è l'esatto opposto: in molti credono che sia progresso questa intelligenza artificiale, questa tecnologia su tecnologia... Ma non è progresso, è regresso. Perché siamo umani, non siamo macchine, non siamo quella roba lì. Se in quest'epoca stiamo male rispetto a prima è perché c'è regresso, non c'è progresso. Il progresso non deve essere basato sulla tecnologia ma deve essere basato sul nostro benessere. Siamo connessi al Wi-Fi, ma non siamo connessi agli alberi. La nostra connessione interna possiamo averla con qualsiasi cosa abbiamo intorno a noi di naturale, tra le persone. È quella connessione lí che che manca, che non prende più. Il vero impedimento è proprio questa regressione e tutto ciò che ne comporta: queste guerre, queste persone piene di avidità, di dover cercare di conquistare eccetera eccetera... tutto questo atteggiamento, questa materia... dobbiamo iniziare a comprenderlo: ci sono molti termini che significano ormai l'opposto. Bisogna di nuovo rigirare gli opposti. Questo innesco potrebbe dar vita di nuovo a rappresentare dei valori che si sono persi e pian piano... una nuova cultura potrebbe nascere.



Davide Ravo
Paolo Robino

Massimo Saggiorato